Il ritorno ai tarocchi, agli sciamani e di altri rimedi naturali nel 2025
- Barbara Scarano

- 31 ago
- Tempo di lettura: 4 min

Jung, Rogers e Bateson come chiavi di lettura del presente
Il Novecento è stato un secolo drammatico e grandioso.
Drammatico, perché ha conosciuto due guerre mondiali, totalitarismi, genocidi, catastrofi atomiche.
Grandioso, perché ha visto la rivoluzione tecnologica, i diritti civili, la medicina moderna, la conquista dello spazio. Ma il XXI secolo, appena iniziato, non ha risolto le contraddizioni.
Nel 2025 viviamo in un mondo globalizzato e digitale, dove l’intelligenza artificiale entra in ogni aspetto della vita. Eppure, mai come ora, le persone sentono il bisogno di qualcosa che la tecnologia e la scienza non possono offrire:
senso, radici, comunità.
Per questo vediamo un ritorno diffuso ai tarocchi, allo sciamanesimo e alle cure naturali. Non come residui del passato, ma come risposte nuove a domande antiche.
Del resto chi non conosce quella frase latina che è un condensato di saggezza antica: “Mens sana in corpore sano” → mente sana in corpo sano.
In origine, però, non era uno slogan da palestra, ma un verso di Giovenale (Satira X). Lui non intendeva dire “palestra = salute mentale”, ma che la preghiera giusta agli dèi non è chiedere ricchezza o potere, ma piuttosto salute del corpo e equilibrio dell’anima.
Oggi possiamo leggerla così:
il corpo è il tempio dell’anima → se lo trascuri, la mente ne risente;
la mente guida il corpo → se è piena di pensieri tossici o ossessioni, anche la salute fisica ne soffre;
serve un’armonia, un continuo scambio tra i due.
Per oltre un secolo, la scienza è stata la voce dominante. La medicina ufficiale ha salvato milioni di vite, ma ha anche ridotto spesso le persone a “casi clinici”.
Durante la pandemia di Covid-19, questa sensazione si è intensificata: cure necessarie, certo, ma spesso nessuno spazio per ascoltare paure e vissuti.
La tecnologia ha accelerato processi, ma ha lasciato "vuoti emotivi" e un generale senso di solitudine ed impotenza.
Come scriveva Gregory Bateson:“La scienza, se separata dalla poesia, perde il suo senso. E la poesia, senza la scienza, si perde nei cieli. ” Oggi riscopriamo che ci serve un pensiero che tenga insieme scienza e significato.
Le religioni tradizionali hanno perso presa, soprattutto in Occidente. Non perché il sacro non interessi più, ma perché molti cercano esperienze più personali e meno gerarchiche.
Ecco allora i tarocchi, che diventano strumenti di introspezione. Ecco lo sciamano, che crea riti di connessione con la natura. Ecco le cure naturali, che restituiscono al corpo la sua dignità di organismo vivente, non di macchina da riparare.
Carl Gustav Jung lo aveva intuito: “La funzione principale dei miti e dei simboli è quella di dare un senso alla vita.” In un’epoca senza miti condivisi, le persone ritornano spontaneamente a cercarli.
Per Jung, l’inconscio non è solo individuale ma collettivo, abitato da immagini universali che attraversano le epoche.
I tarocchi sono un esempio perfetto di linguaggio archetipico: il Matto, la Torre, la Papessa, il Sole. Sono figure che parlano a tutti, indipendentemente da cultura o religione. Quando guardiamo una carta, entriamo in dialogo con parti di noi che non conosciamo ancora.
Lo stesso vale per lo sciamanesimo: l’animale guida, il viaggio interiore, il tamburo. Tutto questo attiva immagini archetipiche.
Jung scriveva:“Chi guarda fuori sogna, chi guarda dentro si sveglia.” E nel 2025, in mezzo al rumore dei social, molti scelgono di guardare dentro.
Carl Rogers, padre del counseling centrato sulla persona, ci ricorda che la vera cura non è il consiglio, ma la relazione.
Viviamo in un’epoca paradossale: più connessi che mai, ma più soli che mai. Siamo circondati da chat, videochiamate, notifiche, eppure manca l’esperienza di sentirsi davvero visti e ascoltati.
Rogers aveva individuato tre condizioni fondamentali per la crescita: empatia, congruenza e accettazione positiva incondizionata. Scriveva:“Il curioso paradosso è che quando mi accetto così come sono, allora posso cambiare.”
Ecco perché oggi tante persone si rivolgono a tarologi, counselor, sciamani:
non perché abbiano poteri magici, ma perché offrono spazi autentici di accoglienza.
La crisi ecologica del 2025 rende attualissimo il pensiero di Gregory Bateson. Lui scriveva:“Mente e natura formano un’unità necessaria. Non si può comprendere l’una senza l’altra.”
Gli sciamani questo lo sanno da sempre: parlano con gli spiriti degli animali, degli alberi, dell’acqua. Non come superstizione, ma come linguaggio relazionale. Le cure omeopatiche e naturali seguono lo stesso principio: la salute non è lotta contro il corpo, ma equilibrio dentro un sistema vivente.
Nel 2025, dopo pandemie e disastri climatici, la gente sente che la vera cura deve essere anche ecologica.
Il ritorno a tarocchi, sciamanesimo e cure naturali non è fuga nel passato. È un tentativo di integrare ciò che la modernità ha separato:
anima (Jung)
relazione (Rogers)
natura (Bateson)
Non si tratta di credere ingenuamente alla magia, anche se ci piace rivedere sempre Harry Potter in Tv, ma di recuperare linguaggi e pratiche che restituiscono unità.
E gli studiosi presi in esame ci restituiscono un senso di "identità integrata":
Jung: “L’uomo ha bisogno di difficoltà: sono necessarie alla salute.”
Nel caos del presente, i simboli ci aiutano a trasformare le difficoltà in crescita.
Rogers: “Il grado di congruenza di una persona è la misura della sua salute psicologica.” Nel 2025, tra maschere social e identità digitali, questa autenticità è rivoluzionaria. (Basti pensare alla Rivoluzione social NOMAKEUP di Pamela Anderson al suo ritorno sul grande schermo e sul tappeto rosso di varie Manifestazioni Cinematografiche, o ai capelli bianchi e non tinti che sempre più donne stanno scegliendo come stile rivoluzionario dopo anni e anni di chiome chimiche)
Bateson: “Il più grande passo verso l’unità è il riconoscere che il pensiero lineare non basta.”
Nel 2025, problemi globali come il clima o le pandemie richiedono visione sistemica, e vanno inclusi nel quotidiano con scelte responsabili ed etiche.
In conclusione credo che il ritorno a tarocchi, sciamani e cure naturali sia il segnale che una parte di umanità in risveglio cerchi di ricostruire ciò che ha smarrito.
Vuoto per pieno, cento anni dopo la loro nascita, queste tre voci non sono eco lontane. Sono mappe attuali per orientarsi.
Mappe che ci insegnano che la vera cura è sempre integrata: cura dell’anima, delle relazioni e della Terra.
Dove si colloca il femminile nel 900? Abbiamo parlato di tre studiosi.
Nel prossimo articolo troverete scienziate, scrittrici e attiviste sociali.

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